Abbiamo tanto da dire, e tanto diremo.
In un anonimo bar della Provincia di Brescia – anonimo non è un modo di dire, avremo modo di spiegare più avanti – sedevano in un mattino d’inverno di diversi anni fa due ragazzi. Si parlava, si discorreva amabilmente come fanno tutti coloro che viaggiano verso le montagne con gli sci in spalla. Tra un caffè e una prima pagina di Bresciaoggi cominciava allora, per la prima volta, a farsi strada un’idea. L’idea germinata nella accogliente atmosfera tipica di quella che pareva un’attività a conduzione familiare sita in un piccolo paese di provincia è oggi “Il Cambio”.
“Il Cambio” non è nulla di pretenzioso: si tratta di un mezzo che rende possibile a ragazzi – universitari, ma non solo – di esprimere le proprie acerbe opinioni. Opinioni talvolta, perché no, sovversive e rivoluzionarie ma sempre nei limiti della legalità. “Legalmente clandestino” è il motto di quello che io già azzardo a definire giornale, un motto che trae la sua origine dagli iniziali momenti di timida attività, dai primissimi vagiti di un progetto in fasce. Allora “Il Cambio” usciva stampato ed era affisso nei corridoi della sede bresciana dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Grandi, grandissimi personaggi vergavano l’unica pagina della quale allora la testata era composta. Sono finiti i tempi del Direttore Mama Stockhausen, di Vincent J. Ancona, di Larry J. Scario e di tutti gli altri. Ma noi sempre li ricorderemo, tentando umilmente di proseguire l’opera da loro intrapresa. Oggi scriviamo sotto il nostro nome, “ci mettiamo la faccia”. Oggi vogliamo dire la nostra, senza nasconderci dietro facili pseudonimi. Abbiamo tanto da dire, e tanto diremo. “Il Cambio” è un giornale che vuole essere critico ma serio e informato.
Allora cominciamo. Se voi vorrete degnarci della vostra attenzione e del vostro interesse, del vostro supporto e delle vostre critiche noi siamo qui e sempre saremo qui, disponibili all’apprendimento, al confronto, al pentimento.
Tra i molti nomi con i quali quel bar sul confine tra la Provincia di Brescia e la Provincia Autonoma di Trento è conosciuto c’è “Il Cambio”.
Il Direttore
[…] è rivolto solo ai giovani. Voglio ripetere quanto scritto ormai quasi un anno e mezzo fa nel mio primo editoriale: Il Cambio non esiste per informare, anche se, chiaramente, precluderci questa possibilità per una […]
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