Niente festa per me? Niente festa per nessuno

Gli attacchi della stampa italiana verso San Marino inducono il Consiglio di Stato della piccola Repubblica a cambiare le regole per il Capodanno.

Oh, San Marino! La più antica repubblica del mondo intero, un piccolissimo Stato situato al confine tra la Regione Marche e la Regione Emilia-Romagna, ricco di secolari tradizioni e pervaso da un’atmosfera magica e storica dal sapore medievale. Passeggiando per le strette stradine del centro di Città di San Marino si può davvero respirare la libertà! Si possono sentire la fierezza e l’orgoglio dei sammarinesi, pronti a difendere l’indipendenza della Patria con tutte le proprie forze. Questo è il piccolo angolo di paradiso – tutto sul Monte Titano sembra funzionare alla perfezione – recentemente (molto recentemente, la disputa è tuttora in corso) è salito agli onori della cronaca. Mi riferisco, naturalmente, agli onori della cronaca italiana.

La Segreteria di Stato per la Sanità – noi la chiameremmo Ministero –, per bocca del titolare della stessa, Dott. Roberto Ciavatta, aveva “dato il via libera al cenone di Capodanno al ristorante, mentre in tutta Italia ci si prepara alla clausura” (La Stampa, 17 dicembre 2020). Come potesse uno Stato indipendente, membro del Consiglio d’Europa, membro dell’Organizzazione delle Nazioni Unite e dotato di proprie Forze di polizia osare proporre l’attuazione di regole diverse da quelle imposte nel territorio dell’ingombrante vicino a molti è sembrato sfuggire. A molti giornalisti, soprattutto.

Uno dei principi sui quali si basa il Diritto internazionale è quello di non interferenza negli affari interni di Stati terzi. Ciò che sta accadendo in queste ore sembra proprio questo, un’interferenza: dopo le polemiche sollevate da molti quotidiani nazionali si registra il “dietrofront” del Congresso di Stato – che noi chiameremmo Esecutivo. San Marino si rassegna e si conformerà alle norme vigenti oltreconfine: sarà imposto il solito lockdown nei giorni festivi e prefestivi, saranno impediti i cenoni di Capodanno, saranno chiusi tutti i ristoranti e i locali pubblici, con buona pace di quanto dichiarato da Ciavatta appena due giorni fa.

Ciò che è importante notare è come in due giorni nulla sia cambiato all’interno di San Marino. Non si è assistito a improvvisi picchi di contagi o di decessi da Coronavirus, il quadro dell’evoluzione della diffusione dell’infezione è rimasto stabile – è del resto difficile che possa cambiare in soli due giorni. L’apparente presa di coscienza del Consiglio di Stato altro non è stata se non il risultato di un vero e proprio ricatto morale, che non esito a definire un abuso di potere, compiuto dagli organi di stampa italiani nei confronti dello Stato sammarinese, delle polemiche e degli attacchi rivolti al modo nel quale un Paese estero ha voluto gestire la propria emergenza sanitaria nazionale. Attacchi, a mio parere, non mossi da un senso di comunione, di preoccupazione e di vicinanza verso i fratelli sammarinesi ma intrisi di frustrazione, invidia e veleno.

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