Martedì 26 gennaio, ore 12:00. Il Presidente del Consiglio dei Ministri si reca al Palazzo del Quirinale per consegnare le sue dimissioni al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
L’avvocato del popolo, l’unico che era riuscito a stanare la “bestia” salviniana cade sotto i fendenti di un manipolo di renziani. È tradito dal suo più valoroso cavaliere. Il comportamento del fiorentino è clamoroso e inaspettato? Sicuramente no. Si descriverebbe questo atto non con un “tu quoque” latino ma attraverso un “la mano di chi mi tradisce è con me, sulla tavola”. Ricordiamo tutti quando, sicuro del supporto del fiorentino, il Presidente Conte scese da Palazzo Chigi per sbeffeggiare davanti agli occhi dei politici e dei cittadini il senatore Salvini; ora i due alleati sono diventati nemici. Renzi ha vinto. Il Premier è stato costretto a dimettersi e ora si è in attesa dell’azione del Presidente della Repubblica.
L’Italia, però, ha vinto? Non serve, ora come non mai, un governo funzionante che ci traghetti fuori dall’emergenza pandemica? Perché Renzi è così antipatico? Abbiamo perso tutti. Disastro sanitario, disastro sociale, disastro economico. Disastro umano. Di fronte a uno scenario al limite dal definirsi apocalittico lodiamo o critichiamo un governo palesemente mediocre in forma, sostanza e compattezza.
Quali erano il programma, le intenzioni del governo dimissionario? Io, molto onestamente, ammetto di non averlo capito (oltre all’eliminazione dei decreti sicurezza. L’arte della propaganda in azione). Una compagine di forze di pseudo sinistra, assistenzialistiche, Renzi e qualche gruppetto di socialisti che cosa possono creare insieme? Un’arida gestione dei poteri. Il governo che ha affrontato la pandemia era in crisi anche nel periodo precedente al disastro sanitario e durante l’emergenza non ha fatto NULLA. Non insultiamo l’intelligenza media che contraddistingue l’essere umano, le misure per il contenimento del contagio sono state attuate anche dai peggiori governanti che il globo potesse presentare. Qui si parla di scelte politiche, di idee intelligenti, di azioni che possano rendere un minimo orgogliosi i cittadini della Repubblica. Banale e stucchevole pensare che “se ci fosse stata la destra saremmo morti tutti”, quelli che dovevano essere uccisi dal Covid-19 in Italia sono morti, e stanno tutt’ora morendo. In massa. Continuamente. Peggio di Trump, Bolsonaro, Putin. Ci sono persone orgogliose di questo risultato, molto preoccupante. L’illuminato governo Conte 2 si è preso carico di una riforma fondamentale, che per sempre ricorderemo nella storia repubblicana. Chiaro, bisogna sempre riconoscere il merito quando è evidente. Durante l’estate del 2020, mentre la curva dei contagi era azzerata, durante l’attesa dell’avvento della seconda ondata siamo stati inondati dal referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari, durante la pandemia che come era evidente a tutti non era assolutamente finita. Che lavoro… E noi siamo veramente disposti ad accettare che questa classe dirigente spenda 200 miliardi di investimenti europei? Pur non condividendo le posizioni del deputato Borghi devo necessariamente prendere ispirazione dalle sue parole in occasione del voto di fiducia alla camera. Ci rendiamo conto che il futuro prossimo e il futuro sono in mano a un tal “DJ Fofò” e un tale distributore di bibite? Nulla contro chi si rimbocca le maniche e si dedica a lavori più umili, ma non possiamo chiudere gli occhi davanti all’evidenza della incompetenza totale della classe dirigente al potere.
Il capo della squadra è Giuseppe Conte, professore universitario e avvocato. Un uomo elegante, affascinante, dalla dialettica precisa e serafica. Si presenta agli italiani come burattino di Salvini e Di Maio, come nano tra giganti; a breve dal suo debutto (sorvolando sul Curriculum Vitae con titoli non acquisiti, almeno era conscio di come si compilasse), si dichiara sovranista e populista. Pronto a essere il campione della Lega e dei Pentastellati. A poco a poco si ritaglia un ritaglio politico tra le macerie dei grillini, devastati dall’impatto del governo della Lega e nel momento in cui la crisi del Papeete sfocia in parlamento eccola che avviene. La metamorfosi.
Giuseppe Conte 2, il leader del progressismo di sinistra italiano. Noto socialista, liberale (?), europeista, antisovranista e assolutamente non populista, si accanisce contro il fautore della crisi di governo. Il capitano del Papeete subisce il colpo e finisce in opposizione. Giuseppe Conte 2 trionfa su Giuseppe Conte e approda con una nuova pattuglia di governo a Palazzo Chigi. E ora? Dopo le richieste giuste o sbagliate del senatore Renzi, l’eroe della patria Giuseppe Conte 2 cosa farà? Le ipotesi sono due: o vincerà sulla prepotenza fiorentina e ritornerà in Senato munito dello scalpo del leader di Italia Viva, osannato dalla sua base socialista, di sinistra, liberale, europeista ecc… Oppure, come solo lui sa fare, tornerà in parlamento per spodestare Giuseppe Conte 2. Nascerà un Giuseppe Conte 3, chissà le meraviglie che avrà in serbo per noi. Speriamo solo che non si inventi di limitare le libertà costituzionalmente garantite con atto amministrativo.
Si attende impazienti la pronuncia della Corte costituzionale.
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