“Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha convocato per domani mattina a mezzogiorno al Quirinale il Professor Mario Draghi. BUONA SERATA”. Così Giovanni Grasso, Consigliere della Presidenza della Repubblica Italiana, lancia la bomba.
La vecchia maggioranza non raggiunge un’intesa, né sui ministri né sul programma. Il Presidente della Camera Fico comunica l’esito al Presidente Mattarella che affronta la situazione da Capo di Stato. Si presenta al popolo italiano e finalmente traccia una linea chiara. Le elezioni sono una soluzione dannosa per gli impegni istituzionali che attendono il Paese nei prossimi mesi, è l’ora di un Governo del Presidente. Ecce Draghi.
“Ora è il momento della saggezza, nella scelta del futuro che vogliamo costruire” cit. Dottor, Presidente, Cavaliere, Mario Draghi. In tanti gioiscono, altri non troppo… La crisi è dunque risolta? Si è trovata una maggioranza solida su cui il Presidente Draghi possa fondare la sua attività di Governo? Uno solo tra i partiti si è espresso sulla questione Draghi, Italia Viva. Con un supporto pieno all’ex numero uno della BCE. I prossimi che parrebbero tentati ad appoggiare la nomina del Presidente della Repubblica sono il Partito Democratico e Forza Italia, a comporre così la grande “maggioranza Ursula”. Questi 3 partiti uniti, però, non rappresentano la maggioranza né alla Camera, né al Senato.
Eccoci qui, Anno Domini 2021: nel caso in cui Mario Draghi accetti l’incarico di Mattarella per far nascere un governo deve sedersi al tavolo con i “populisti”. Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Luigi Di Maio (o Vito Crimi?). Almeno uno di questi tre importanti leader politici deve essere convinto. Crimi ha appena dichiarato che il M5S non appoggerà l’eventuale Governo tecnico (ore 00:05 circa), strano. Le scelte dei pentastellati sono così tanto in contraddizione con loro stessi che è anche difficile riuscire a commentare ogni loro mossa. Probabilmente nei prossimi giorni, convinti dal terrore delle elezioni, cambieranno idea. Giorgia Meloni nel silenzio della notte chiederà sicuramente consiglio alla “pancia” del Paese; mi risulta molto difficile, però, immaginare che Fratelli d’Italia riesca ad appoggiare un governo tecnico. Mai dire mai, ma pare che sia la fiducia più sorprendente per l’eventuale governo. Si confida, quindi, in Matteo Salvini? Gli osservatori più attenti sono consapevoli del fatto che la Lega ha un grosso problema non ancora risolto: la credibilità in Europa. Durante e dopo la parentesi di governo con il Conte 1, le istituzioni europee hanno messo ai margini gli esponenti del partito sovranista, e questo è un grosso problema per una forza politica (tutt’ora prima forza politica in Italia secondo i sondaggi) che ha delle intenzioni di governo. Può essere un’occasione d’oro per la Lega l’arrivo di Draghi in una fase di emergenza come questa? Riuscirà il più temuto partito sovranista d’Europa a farsi accettare dagli altri fratelli europei con l’aiuto del Mario in vesti di fratellone buono?
Non si sa ancora nulla, il sentiero per arrivare a un Governo Draghi è ancora molto stretto e tortuoso. Nell’attesa di una risoluzione, ricordiamo le parole di Mario Draghi al Meeting di Rimini dell’ultima estate, e di che vittoria sarebbe per il Paese avere un Premier con idee tanto chiare e dalla competenza inquestionabile:
“I sussidi servono a sopravvivere, a ripartire. Ai giovani bisogna però dare di più, i sussidi finiranno. E se non si è fatto niente resterà la mancanza di una qualificazione professionale che potrà sacrificare la loro libertà di scelta e il loro reddito futuri.”
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