Bahrain Days

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Finalmente abbiamo potuto vedere la contendente –più o meno– di Ferrari al Mondiale di Formula 1 di quest’anno: la SF-21. La macchina è stata svelata mercoledì e, due giorni più tardi, Charles Leclerc e Carlos Sainz Jr. erano in pista a guidarla per la prima volta in occasione dei test days in Bahrain.

Pur avendo visto la luce solo pochi giorni fa, e pur avendo provocato il logo verde di Mission Winnow su scocca rossa diversa agitazione nei tifosi, questi ultimi possono vantare un certo ottimismo per questa stagione. Il cavallino rampante ha speso i due development tokens a sua disposizione sul retro della vettura, sviluppando una nuova trasmissione posteriore e una nuova sospensione in uno sforzo per recuperare la downforce ridotta dal nuovo regolamento FIA. La stabilità posteriore della monoposto sembrerebbe essere migliorata: questi tre giorni di test in Bahrein ci hanno lasciato una Ferrari più stabile, non solo rispetto alla sua predecessora, la SF-1000, ma anche rispetto ad alcune delle sue concorrenti.

Oggi, intervistato insieme a Gunther Steiner di Haas e Simon Roberts di Williams, il team principal di Ferrari, Mattia Binotto, ha affermato che le esaurienti prove portate a termine nel tunnel del vento di Maranello insieme alle prestazioni dimostrate in pista confermano migliorie per quanto riguarda l’aerodinamica e la potenza del motore. Tuttavia, invece di capitalizzare su quest’ultimo punto, la Scuderia ha deciso di testare altri elementi della macchina, come la gestione dei pneumatici e il ritmo di gara. Pur non montando gomme soft –le più veloci–, Leclerc e Sainz hanno dimostrato molta consistenza e raggiunto posizioni discrete in classifica con le intermedie e le hard –più lente–.

Ciononostante, i test di questi giorni non permettono di vedere nella loro totalità le potenzialità tecniche delle macchine e, di conseguenza, non sono da leggere come una classifica di gara; gli stessi team tendono a non mettere tutte le carte in tavola. Per vedere di che cosa sono veramente capaci le monoposto di quest’anno dovremo aspettare fino al 28 marzo.

Possiamo, d’altronde, fare menzione agli evidenti progressi fatti da Red Bull, McLaren e, in misura minore, AlphaTauri e Alfa Romeo. Sembrerebbe che la scuderia di Milton Keynes abbia finalmente costruito una vettura, la RB16B, in grado di mettere in difficoltà la problematica W12 di Mercedes, la quale ha mostrato un’insolita inaffidabilità e poca sintonia con il sette volte campione del mondo Lewis Hamilton. D’altra parte, Max Verstappen e Segio Pérez hanno segnato nuovi record personali –e di pista– nel circuito del Sakhir, riducendo i loro tempi a 1:28:960 e 1:30:187, rispettivamente. Nell’ultima edizione del GP del Sakhir Verstappen aveva segnato 1:32:00.

Forse il logo verde di Mission Winnow potrebbe rivelarsi uno dei pochi elementi negativi della SF-21, facendo della Ferrari di quest’anno una valida concorrente. Non ci resta che aspettare fino al 28 marzo.

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Nota dell’autore: dopo la stesura di questo articolo, Carlos Sainz Jr., girando con le gomme C4 –le seconde più veloci–, si è affermato terzo in classifica.

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