BOCCONI DI STORIA: La più grande beffa della guerra segreta

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Nel 1943 gli Alleati erano forti di una rete di spionaggio e sabotaggio in cui militavano circa 1500 uomini nell’Olanda occupata dai Tedeschi. La realtà era però ben diversa. Da circa due anni, infatti, tutte le radio clandestine erano manovrate da operatori tedeschi e tutti gli agenti e gli esplosivi paracadutati sul territorio erano sistematicamente intercettati.

Hermann Joseph Giskes, maggiore della Abwehr (il servizio d’informazione militare tedesco), veniva destinato all’Aia nell’autunno del 1941 come comandante del controspionaggio tedesco nei Paesi Bassi. Alla fine di novembre dello stesso anno, una spia tedesca infiltrata nel movimento di resistenza olandese riferiva che due agenti inglesi stavano organizzando una nuova rete di spionaggio  proprio all’Aia. Notizia confermata nel gennaio del 1942 grazie all’intercettazione delle trasmissioni di una nuova radio clandestina. Il 6 marzo l’operatore britannico H. M. G. Lauwers veniva catturato insieme a tutti i suoi collaboratori. Lauwers si rifiutava in un primo momento di trasmettere per conto del maggiore ma, qualche giorno più tardi, riprese le sue trasmissioni con Londra dopo che Hermann Giskes gli aveva promesso che lui e i suoi collaboratori avrebbero evitato la pena di morte.

Aveva così inizio l’operazione Nordpol.

Il 27 marzo del 1942 i tedeschi intercettavano quattro grosse casse paracadutate in Olanda e un agente inglese. Dopo un periodo di silenzio dirato varie settimane, che il maggiore Giskes interpretava come cattivo segno, i servizi di controspionaggio tedesco ebbero un’eccezionale fortuna: per puro caso tutte le vie attraverso le quali Londra gestiva il Servizio Segreto anglo-olandese caddero nelle loro mani. Londra aveva infatti trasmesso al gruppo all’Aia, ora sotto il controllo nazista, di prendere contatti con i nuovi agenti paracadutati; aveva cioè rivelato ai tedeschi la posizione dei nuovi infiltrati sul territorio.

Grazie alle nuove trasmittenti sequestrate, il maggiore Giskes aveva tre collegamenti radio attivi con Londra attraverso i quali “dirigeva” le azioni di sabotaggio in Olanda. Nei mesi successivi altri agenti furono arrestati e l’operazione Nordpol arrivò ad avere quattordici collegamenti radio con Londra gestiti da sei operatori tedeschi.

Con l’ausilio dei giornali olandesi il controspionaggio tedesco millantava grandi azioni di sabotaggio causate dal gruppo dell’Aia per mascherarne invece la completa assenza. Visti i grandi successi Londra decideva quindi d’inviare altri 17 agenti, tra i quali cinque operatori radio, che vennero però prontamente arrestati e rimpiazzati; nell’aprile del 1943 altri 17 agenti vennero paracadutati e catturati.

A questo punto il maggiore Giskes temeva però che le informazioni che il nemico poteva procurarsi dai Paesi neutrali non avrebbero confermato le relazioni inviate che descrivevano una vivace attività di sabotaggio. Hermann decise quindi di compiere falsi attentati alle ferrovie e organizzava l’esplosione di una chiatta piena di pezzi di aeroplani distrutti in mezzo alla Mosa a Rotterdam in pieno giorno per avere più risonanza e testimoni.

Il 31 agosto del 1943 due dei sdegli oltre sessanta agenti imprigionati riuscivano a fuggire e a svanire. Durante i primi dieci giorni di dicembre i messaggi da Londra divennero monotoni: i due agenti erano riusciti ad arrivare in Inghilterra e avvisare i Servizi Segreti. Nel marzo del 1944 il maggiore Giskes propose a Berlino di porre fine alla beffa con un messaggio finale:

Ci è stato riferito che da qualche tempo a questa parte cercate di svolgere i vostri affari in Olanda senza la nostra assistenza. Siamo spiacenti di ciò, poiché per tanto tempo siamo stati i vostri rappresentanti esclusivi in questo Paese con soddisfazione reciproca. Tuttavia vi assicuriamo che, se avete l’intenzione di visitarci sul continente su vasta scala, useremo ai vostri emissari lo stesso trattamento che abbiamo usato finora e un’accoglienza altrettanto calorosa.

Era il 1°aprile del 1944 quando il messaggio venne tramesso. «Questa data mi pareva particolarmente indicata»: Magg. Hermann Joseph Giskes.

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