ANIMIAMO: “Sword Art Online”

Sword Art Online (ソードアート・オンライン), letteralmente, da Google Traduttore, “Arte della spada online” è ideato dal maestro Reki Kawahara e prodotto dallo studio di animazione A-1 Pictures. Trattiamo oggi di un’opera che nel bene o nel male cambierà l’intero panorama dell’intrattenimento visivo giapponese. Perché? Cosa hanno combinato?

Reki Kawahara e SAO (Sword Art Online abbreviato) hanno portato in auge gli “Isekai”, anime di un particolare genere che consta nel portare un personaggio da questo mondo a una realtà fantastica parallela. Il genere ha avuto tanto successo che, da quando è stato commercializzato SAO nel 2012, anime con queste caratteristiche abbondano nelle prime pagine delle piattaforme di streaming.

Il successo commerciale e il fatto che questo sia l’iniziatore di un intero genere ha causato la proliferazione di stagioni e di diversi film che hanno interessato SAO. La serie è composta di 3 stagioni: SAO, SAO2, SAO – Alicization. A questi 3 blocchi si accompagnano film e spin-off.

In sintesi le varie stagioni della serie:

  • Sword Art Online (25 episodi)
  • Sword Art Online 2 (24 episodi)
  • Sword Art Online Alternative: Gun Gale Online (12 episodi)
  • Sword Art Online: Ordinal Scale (film)
  • Sword Art Online – Alicization (47 episodi)
  • Sword Art Online Progressive: Aria of a Starless Night (film in arrivo)
  • Sword Art Online Progressive (novembre 2022)

La narrazione si evolve intorno a un ragazzo, Kirigaya Kazuto, appassionato di videogiochi che nel novembre del 2022 decide di acquistare una console di nuova generazione, il NerveGear. NerveGear permette, attraverso un casco, di giocare a particolari videogiochi chiamati VRMMORPG (virtual reality massively multiplayer online role playing game, giochi di ruolo online multigiocatore di massa in realtà virtuale) e di immergersi attraverso i 5 sensi in un mondo virtuale. Il NerveGear è talmente efficiente che il suo creatore riesce a programmare il sistema in modo da letteralmente friggere il cervello di coloro che perdono la vita all’interno del gioco, o se qualcuno dal mondo reale tentasse di staccare la macchina dal giocatore. I primi 10.000 giocatori rimangono dunque bloccati all’interno di una realtà virtuale nella quale, però, valgono le regole del mondo reale.

L’idea in sé è geniale, ed è infatti emulata in tutti i modi possibili e immaginabili, ma purtroppo l’esecuzione è scadente. Esclusa la prima stagione, ricca di novità interessanti e dalla costruzione della narrazione profonda e soprattutto sensata, il resto della avventura di Kirito è la distruzione di ciò che di buono aveva creato l’inizio della serie. Dopo i primi 12/13 episodi comincia un fastidiosissimo flirt incestuoso tra il protagonista e la sorellina e più si prosegue con gli episodi più la noia assale lo spettatore.

La seconda stagione SAO 2 è semplicemente brutta, insensata e inutile, distorsione totale dalla prima stagione. Gli autori dell’anime sono molto fortunati ad aver affidato le varie sigle iniziali e finali ad artisti di primissimo livello che hanno reso la colonna sonora di una serie mediocre assolutamente memorabile.

Valutazione finale: 6,8/10

I criteri della valutazione finale: l’autore è consapevole del fatto che dare una valutazione a una serie animata è senza dubbio farina della sfera soggettiva. La valutazione finale è data da 6 diversi fattori il più possibile oggettivamente dimostrabili. Essi sono il coinvolgimento, la colonna sonora generale, l’arte grafica, la caratterizzazione dei personaggi, la costruzione della vicenda e una fonte esterna di valutazione.

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