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La Grande Carestia Irlandese delle patate (1845-49) fu una tragedia che causò la morte di circa 1 milione di persone e l’emigrazione di altrettante. Carestia provocata dalla diffusione del fungo infestante Phytophthora infestans, che distrusse i raccolti delle patate. Le conseguenze sul piano economico e umano della carestia e dell’emigrazione furono disastrose: in 10 anni, la popolazione dell’isola passò da 8.500.000 abitanti a 6.000.000 (il movimento si accentuò negli anni che seguirono fino ad abbassare il numero a 4.000.000 di abitanti all’inizio del XX secolo). Ancora oggi il numero degli abitanti dell’Irlanda, compresi quelli dell’Irlanda del Nord, non raggiunge i 7 milioni.
L’Impero Ottomano, all’estremo opposto dell’Europa, era governato dal sultano Abdulmejid I, conosciuto come “Riorganizzatore” per via delle sue riforme per modernizzare l’Impero secondo il modello francese. Per grande fortuna degli irlandesi, il dentista personale del sultano era un loro connazionale. Abdulmejid, venendo a conoscenza della grande sofferenza patita dagli abitanti dell’Irlanda, decise di intervenire. Il sultano avrebbe voluto donare 10.000 sterline (10.000 sterline nel 1850 ne varrebbero oggi circa 1.300.000), ma la regina Vittoria rifiutò l’offerta, perchè lei ne aveva offerte solo 2000.
Pur di aiutare la popolazione in difficoltà, il sultano accettò di donare 1000 sterline, mentre in segreto inviò 5 navi cariche di cibo, medicine e beni di prima necessità. Il governo brittannico tentò di impedire l’attracco delle navi, che però riuscirono ad arrivare a Drogheda (56 chilometri a Nord di Dublino) e a distribuire cibo e medicinali, salvando di fatto innumerevoli vite.
Questo gesto non sarebbe stato dimenticato: durante la Guerra di Crimea (1853-56), circa 30.000 soldati irlandesi prestarono servizio con entusiasmo in difesa del sultano che li aveva aiutati nel momento del bisogno; mentre durante la Prima Guerra Mondiale non era fuori dall’ordinario sentire le lamentele degli ufficiali britannici verso la mancata volontà degli irlandesi di combattere l’Impero Ottomano.
Una targa sul muro di un edificio centrale di Drogheda, svelata nel 1995 dal sindaco Alderman Godfrey e dall’ambasciatore turco in Irlanda Taner Baytok, recita, “La grande carestia irlandese del 1847 – In ricordo e riconoscimento della generosità del popolo di Turchia verso il popolo d’Irlanda”.
La città di Drogheda ha incorporato nel suo stemma la mezzaluna e la stella come segno di gratitudine. Anche la squadra di calcio locale, il Drogheda United ha la mezzaluna turca e la stella come stemma, oltre a essere gemellata con il Trabzonspor dal 2011, come ennesima dimostrazione dell’affetto tra queste due popoli, mai calato in 175 anni.