Qatar 2022: che cosa ci lascia in eredità la Coppa del Mondo?

Domenica 18 dicembre 2022, allo Stadio Iconico di Lusail, è andata in scena una delle finali del Mondiale di calcio più belle di sempre. Argentina e Francia si sono affrontate nel 22° atto conclusivo della manifestazione e la squadra sudamericana è riuscita a sollevare al cielo l’ambitissimo trofeo.

Che cosa ci lascia, dunque, questa Coppa del Mondo? Quali sono i verdetti del campo? Che cosa possiamo aspettarci per il futuro più prossimo?

La finale di Qatar 2022 ci consegna il GOAT del fùtbol

L’affermazione sembra forte ma, per tanti versi, Lionel Messi è stato incoronato a miglior giocatore della storia del calcio. Con la vittoria del Mondiale, il nativo di Rosario ha conquistato praticamente tutte le competizioni più prestigiose del suo sport, sia a livello individuale sia collettivo. Quattro Champions League, tre Supercoppe UEFA, tre Coppe del Mondo per club, un oro olimpico, una Coppa America e un Mondiale; Sette palloni d’oro (nessuno come lui) e sei scarpe d’oro. Il palmarès del classe ’87 è davvero infinito, così come il suo talento che, all’età di 35 anni, non sembra proprio voler invecchiare.

Dopo le numerose critiche rivolte al suo carisma, tra l’estate del 2021 e l’inverno del 2022 il “10” albiceleste si è caricato la Nazionale sulle spalle e l’ha portata al trionfo. Le voci dei detrattori sono state quindi messe a tacere e Messi ha conquistato anche coloro che, per anni, hanno sostenuto con difficoltà il dualismo con Cristiano Ronaldo (e chi vi scrive era uno di questi). Lionel Messi è l’essenza del calcio e la sua espressione nella più alta definizione possibile. A oggi, dunque, l’unico paragone che ancora regge il colpo è quello con l’altra leggenda argentina: Diego Armando Maradona.

Kylian Mbappé si è preso il calcio

Otto gol, leader della Francia campione del Mondo nel 2018 a un’età giovanissima: il ragazzo del PSG ha dimostrato al mondo intero di essere pronto a ereditare lo scettro di Re del calcio. La tripletta in finale, con i tre rigori segnati (uno nella lotteria finale) e il grandissimo gol al volo, hanno fatto capire che il nuovo fenomeno del calcio internazionale è il giovane francese classe ’98.

Dopo aver già vinto una Coppa del Mondo e aver trascinato la propria nazionale fuori dalle sabbie mobili del prato di Lusail, Mbappé dovrà continuare a lavorare sodo, sapendo di avere il talento smisurato necessario per entrare nei dibattiti sul più grande di sempre. La personalità, poi, è una caratteristica che il nativo di Parigi possiede ampiamente. Presentarsi sul dischetto del rigore nell’incontro più difficile possibile farebbe tremare le gambe a chiunque; farlo per tre volte e insaccare il pallone in tutti i tentativi è un evento che solo i grandi possono far accadere.

Il ruolo del portiere è decisamente troppo sottovalutato

Livaković, Bounou, Martínez: questi sono soltanto tre nomi di estremi difensori che hanno segnato la Coppa del Mondo del 2022. Il portiere della Croazia è stato miracoloso negli ottavi di finale quando, durante la lotteria dei rigori, ha neutralizzato tre tentativi nipponici. Il classe ’95, poi, si è ripetuto anche contro il Brasile, effettuando ben 11 parate nei 120 minuti di gara, stabilendo il record della competizione. Grazie ai suoi interventi, i ragazzi di Dalić hanno raggiunto nuovamente i calci di rigore e, ancora una volta, Livaković è stato decisivo, portando i suoi in semifinale.

Storia con un esito simile è stata quella vissuta da Yassine Bounou. Il portiere del Marocco ha blindato la porta degli africani e ha permesso ad Amrabat e compagni di arrivare fino in semifinale, per essere poi eliminati dalla Francia. Il n. 1 del Siviglia, comunque, nella sfida contro la Spagna era stato determinante per il passaggio del turno.

Infine, anche la storia del Dibu Martínez è una di quelle da raccontare. Soprannominato così ai tempi dell’Independiente perché simile a un personaggio del cartone animato “La mia famiglia è un Dibujo”, il portiere argentino ha effettuato l’intervento più importante della Coppa del Mondo. Al 120° della sfida contro la Francia, infatti, il ragazzo di Mar del Plata ha compiuto un vero e proprio miracolo su Kolo Muani, bloccando la sfida sul 3-3 e non permettendo ai transalpini di passare in vantaggio. Solo così, e grazie alle sue prodezze ai rigori, Messi ha potuto alzare al cielo la Coppa.

Il ruolo dell’estremo difensore, dunque, è troppo sottovalutato. In questa sede abbiamo citato solo tre interpreti ma anche Hugo Lloris e Alisson avrebbero meritato una menzione. La realtà dei fatti è che i grandi bomber hanno bisogno di compagni di squadra solidi e affidabili, che possano svincolarli dalle preoccupazioni difensive per farli esaltare in zona d’attacco.

Qatar 2022 ha sancito la fine di alcuni cicli importanti

Il Belgio della generazione d’oro e il Portogallo di Fernando Santos hanno abbandonato il Qatar da sconfitti e da grandi delusioni.

La squadra guidata da Courtois e De Bruyne non è riuscita neanche a superare il girone eliminatorio e, dopo aver raggiunto la semifinale in Russia nel 2018, ha dimostrato al mondo intero che il proprio ciclo dorato si è definitivamente concluso. Partiti con grandi aspettative, i Diavoli Rossi si sono infatti infranti su squadre non irresistibili come Marocco e Canada. Il CT Martinez, dunque, ha lascato la panchina e alcuni calciatori sono giunti ai saluti finali.

L’altra grande delusione della competizione è stata la nazionale portoghese. Cristiano Ronaldo avrebbe voluto raggiungere l’atto conclusivo del Mondiale, per coronare la propria carriera. Tuttavia, le scelte di Fernando Santos non lo hanno premiato e, da molti, sono state viste come scellerate. L’allenatore lusitano, infatti, ha spesso lasciato in panchina tre gioielli come Cancelo, Leao e lo stesso CR7, dando vita a una mossa che, a conti fatti, si è rivelata essere suicida. Ronaldo, dunque, non potrà più raggiungere il sogno di sollevare al cielo il trofeo più bello di tutti; Fernando Santos, di conseguenza, non avrà più il piacere di allenare i ragazzi rosso-verdi, dato che è stato sollevato dall’incarico di commissario tecnico.

Traiamo delle conclusioni in merito a questa Coppa del Mondo

In definitiva, questo Mondiale è stato quello della consacrazione per Lionel Messi, entrato a pieno titolo nel dualismo irrisolvibile con Maradona (simile a quello cestistico su chi sia il GOAT tra Lebron James e Michael Jordan). Kylian Mbappé, dal canto proprio, ha dimostrato ancora una volta di essere la stella lucente del calcio del presente e dell’immediato futuro.

Inoltre, le squadre che sono giunte agli atti conclusivi (Argentina, Francia, Croazia e Marocco) hanno dimostrato che sì, è importante avere forti individualità, ma che queste non bastano se non vengono supportate da un gruppo in grado di farle brillare.

Il Mondiale in Qatar è stato uno dei più imprevedibili e uno dei più contestati di sempre. Eppure, lo spettacolo visto in campo ha saputo far emozionare i tifosi (anche quelli neutrali). La finale di domenica 18 dicembre, poi, a parer di molti, è stata una delle sfide conclusive più belle di sempre di una Coppa del Mondo.

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